Scuola Arti e Mestieri “Il paesaggio in trasparenza.
Arte e Botanica nella Casina delle Civette”

la stanza delle civette

La Casina
delle civette

Pianta dell'edificio
e schede dei fiori

Stanze del pian terreno

Stanze del primo piano

La casina delle civette - Villa Torlonia


La Casina delle Civette e le sue decorazioni floreali: la storia

L’esterno e il giardino

La Casina si presenta come una costruzione estremamente articolata che manifesta le varie fasi di ampliamento. L’elemento fantastico è dominante, così da offrire la sensazione di trovarsi di fronte ad una casa di fate. L’originaria forma a L della Capanna Svizzera si intravede appena, individuabile dal muro a mattoni e pietre. I due successivi ampliamenti presentano il prospetto murario parte ad intonaco parte a mattoni regolari. I piani si alternano e si sovrappongono per la presenza di vari bow-windows, torrette, pinnacoli e balconi. I tetti sono di varia foggia e di vario materiale: in lastre di pietra, in ceramiche policrome a forma di squame, in coperture in rame. I materiali, oltre ai citati, sono anche il travertino, il marmo, il peperino, il legno di scale esterne e balconi. Le ceramiche, oltre che in alcuni tetti, sono anche in una lunetta a rilievo con civette. Gli elementi decorativi vanno dalle lumache alle civette che ornano i capitelli. Gli elementi floreali, che dominano nell’interno, nell’esterno sono affidati alla vegetazione. Solo alcuni particolari architettonici li inserisce esplicitamente, le inferriate. Le inferriate di una finestra ad arco e di una lunetta di porta archivoltata, entrambe nel piano terreno, sono rese da sottili rami sui quali si attorcono foglie di edera. Le inferriate della lunetta di un portoncino presentano sottili rami di farnia/quercia; qui una delle sbarre-rami è spettato, a suggerire che la natura ha sempre il sopravvento sui disegni dell’uomo. Grande importanza per la qualificazione dell’edificio è il verde che lo circonda. Dalle foto più antiche si evince che, nel corso dei restauri a cura dell’Architetto Fasolo, alcune pareti erano già ricoperte di rampicanti e pertanto gli operai dovettero certamente procedere con estremo riguardo per salvaguardarli. Difficile è riconoscere le antiche piante, visibili in alcune foto, ma si osserva la presenza di rampicanti a fogliame perenne, di un cipresso e di alberi a fogliame caduco. Questi ultimi dovevano costituire una eccezione, considerando che l’intera Villa Torlonia era caratterizzata da alberi sempre verdi, tanto da essere definita “giardino d’inverno”. Da altre fotografie si può desumere che i rampicanti fossero falso gelsomino ed un glicine bianco. Secondo alcune testimonianze, nel giardino della Casina c’erano rose, ortensie, vasi di azalee, piante di ciliegio, un pergolato d’uva, un salice piangente, un castagno con sotto un gazebo ed alcune palme. Solo le palme sono sopravvissute. L’edificio è articolato tra piano terra e primo piano. Per la distribuzione dei vani si rimanda alle schede relative a ciascun ambiente. La Casina con le sue vetrate, i suoi esuberanti elementi decorativi ed i suoi materiali museali documenta l’importanza e la raffinatezza raggiunta delle arti applicate nella Roma dei primi decenni del Novecento.



Galleria Fotografica